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Burns Night: robert burns e cornamusa

Burns Night: cosa devi sapere di questa festa scozzese

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La “Holiday season” così come la chiamano in Scozia si è ormai lasciata il Natale e il Capodanno alle spalle.

Spesso non è facile dire addio a queste feste, soprattutto a Edimburgo, dal momento che sono sentite così tanto. Onestamente, ritengo che sia sempre l’attesa prima di una festa ad essere più bella e a Edimburgo il Natale si sa far attendere in maniera spettacolare.

Forse proprio per questo motivo, una volta passato il Capodanno ci si sente un po’… vuoti. I mercatini di Natale vengono smontati e le luminarie rimesse negli scatoloni, pronte per il prossimo Natale.

Gennaio, inoltre, è un mese freddo, tutto tace, tutto si calma, nell’attesa che le giornate si facciano via via più lunghe.

Ma allora cosa c’è da fare in Scozia a gennaio?

Probabilmente hai già sentito parlare della Burns Night, specialmente se sei statə o vivi in Scozia. 

Il 25 gennaio di ogni anno gli scozzesi tornano a festeggiare!

Questa ricorrenza è, dopo il giorno di Sant’Andrea (30 novembre), l’altro giorno nazionale più importante nel calendario scozzese. 

Se questa festa ti incuriosisce e vuoi saperne di più, mettiti comodə e scopri con me tutto quello che c’è da sapere e da fare!

Da dove deriva la Burns Night e chi era Robert Burns?

Ritratto del poeta Robert Burns

La Burns Night celebra la nascita del poeta più famoso della Scozia, un uomo chiamato Robert Burns.

Robert Burns nacque ad Alloway (nell’Ayrshire) il 25 gennaio 1759 da una famiglia contadina. Il padre di Burns morì nel 1784, dopo anni di lavoro faticoso nelle fattorie e, nonostante ciò, finì in bancarotta.

Robert seguì le orme del padre lavorando in fattoria e, nel frattempo, riuscì ad ottenere una buona istruzione da un suo insegnante. 

Cominciò poi a scrivere poesie per esprimere le sue emozioni di amore, amicizia o divertimento o la sua ironica contemplazione della scena sociale.

Per il suo animo ribelle verso la società e la religione ortodossa e politica (inaccettabili a quei tempi), Burns si guadagnò la reputazione di pericoloso ribelle e, siccome la fattoria non prosperava, pensò di emigrare.

Prima, però, decise di pubblicare un volume di poesie in dialetto scozzese.

Il successo che ebbe fu inaspettato! Sia la gente di campagna che i sofisticati critici di Edimburgo lo acclamarono, tanto che Burns partì per Edimburgo per essere osannato. 

Il poeta trascorse l’ultima parte della sua vita scrivendo testi per la musica tradizionale scozzese. Considerava il suo lavoro come un servizio alla Scozia e rifiutava di essere pagato

Quando ottenne un posto come funzionario delle accise, si trasferì a Dumfries dove visse fino alla morte nel 1796. 

Ad oggi sappiamo che Burns ha scritto più di 550 poesie e canzoni. Nonostante ci siano prove inconfutabili, molte di queste canzoni non furono mai realmente rivendicate dal poeta come sue. Un esempio è la famosa “Auld Lang Syne” che si canta tradizionalmente alla mezzanotte di Capodanno.

Oggi Robert Burns è onorato con il titolo di “poeta nazionale scozzese” o “bardo nazionale dell’Ayrshire”.

Come si festeggia e cosa si mangia nella Burns Night?

Tavola apparecchiata all cena di Burns Night

La prima Burns Night si tenne per la prima volta nel 1801. In quell’anno alcuni amici di Burns si riunirono per celebrare il quinto anniversario della morte dell’amico. La serata comprendeva un pasto a base di haggis, rappresentazioni di opere di Burns e un discorso in suo onore. Il successo della serata fu tale che si decise di riproporre l’evento, ma il giorno del compleanno di “Rabbie“.

Prima di raccontarti come si svolgono i festeggiamenti della Burns Night, devi sapere che l’haggis è il protagonista indiscusso di questa serata.

L’haggis è un insaccato che contiene cuore, fegato e polmoni di pecora, tritati con cipolla, farina d’avena, strutto, brodo e una selezione di spezie. 

Potrebbe non sembrare invitante, ma ti assicuro che è davvero delizioso. In ogni caso, il modo in cui viene preparato lo rende un piatto delicato e, al contempo, saporito.

Piping in the haggis

Piatto con haggis neeps and tatties

All’inizio della cena, l’haggis viene fatta sfilare per la stanza su un piatto d’argento. È tradizione che sfilino i commensali, lo chef e, infine, uno zampognaro che suona la cornamusa (questo momento è noto come “Piping in the haggis”). Durante il viaggio dell’haggis verso il tavolo, gli ospiti applaudono a tempo di musica. Una volta deposto, la musica si ferma e tutti prendono posto.

In seguito, Gli ospiti possono poi godersi una serata di balli e musica tradizionale scozzese.

Address to a Haggis

A questo punto, uno degli invitati recita la poesia “Address to a Haggis” (“Discorso a un Haggis”) prima del taglio teatrale dell’haggis con il coltello cerimoniale.

Questa poesia la scrisse Burns per celebrare il suo apprezzamento per l’haggis. Al pronunciare del verso “His knife see Rustic-labour dight” (“il suo coltello vide preparare il lavoro rustico), la persona taglia l’involucro dell’haggis per tutta la sua lunghezza per rivelarne l’interno deliziosamente saporito.

L’haggis si serve con un contorno di purè di rape (neeps) e patate (tatties), anch’esse solitamente schiacciate.

Burns Supper (la cena)

Bicchieri di whisky alla burns night

La Burns Supper è la cena tradizionale della Burns Night.

Mentre le persone mangiano, chiacchierano e ridono, la musica viene suonata dolcemente in sottofondo. 

Se l’haggis non è di tuo gradimento, ci sono piatti scozzesi come la zuppa di Cullen Skink, a base di eglefino affumicato. Oppure l’alternativa che a me gusta assai, è quella dell’haggis, neeps and tatties vegetariano. Il piatto rimane uguale, ma si sostituisce l’haggis con un composto di verdure, legumi e spezie.

Dopo (ma anche durante) il pasto, gli ospiti di solito si divertono a degustare un po’ di whisky liscio o mischiato in cocktail classici come il Whisky Sour, l’Hot Toddy o l’Old Fashioned.

La Burns Night è un’altra bellissima festa che ci ricorda quanto gli scozzesi siano legati alle loro tradizioni ma, soprattutto, quando si sappiano divertire con semplicità. Non c’è nessuna richiesta elaborata, i piatti sono di gran lunga semplici.

Sono proprio questi elementi che, ogni volta che mi ritrovo a festeggiare in Scozia, mi fanno davvero vivere il loro passato.

Ci si sente scozzesi anche se non li si è e ci si sente riconoscenti a un poeta che nella vita ha sofferto, si è riscattato ed è riuscito a farsi valere donando ciò che aveva dentro.

Spero che tu sia in Scozia, questo 25 gennaio, per vedere con i tuoi occhi, questa festa diventare realtà.

Grazie per aver letto il mio articolo! Se ti è piaciuto, non dimenticare di condividerlo sui social, oppure di farmelo sapere nei commenti.

Slàinte Mhath! (Alla salute!).

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Ciao, il mio nome è Camilla e sono un'italiana espatriata. Mi sono trasferita all'estero nel 2018 e da lì è cominciata una nuova vita per me. Vivere all'estero ha cambiato radicalmente la mia percezione della realtà, proiettandomi verso la vita che volevo ma che non avevo il coraggio di sognare.

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